Schiava 'Hoamet' Bergmannhof 2021

La Schiava ‘Hoamet’ della tenuta altoatesina Bergmannhof si configura come un’interpretazione elegante e caratteristica di questo importante vitigno autoctono a bacca nera. Il curioso nome di quest’uva deriva dal metodo di allevamento della vite diffuso nel Medioevo, che consisteva nel coltivare la pianta legandola a un tutore in modo da supportarla nella crescita, controllandone forma e produzione. Da questo sistema ebbe origine l’espressione “vite schiavizzata”, da cui “Schiava”. È proprio all’epoca medioevale che risalgono le prime testimonianze del vitigno, da sempre fortemente amato dagli altoatesini.

‘Hoamet’ Schiava Bergmannhof viene prodotto a partire da una solida base di uve Schiava combinata con un 5% di Lagrein, varietà coltivate nella zona di San Paolo, frazione del comune di Appiano sulla Strada del Vino. In particolare le piante, aventi 20 anni di età, vengono allevate in maniera sostenibile su suoli ghiaiosi, argillosi e calcarei, contraddistinti da sezioni molto pietrose. Verso la fine di settembre si procede con la raccolta manuale delle uve, che sono quindi ammostate in parte a grappolo intero all’interno di tonneau di legno aperti. In questi contenitori avviene la fermentazione alcolica spontanea, associata a 20 giorni di macerazione sulle bucce e seguita dal completo svolgimento della fermentazione malolattica. L’invecchiamento ha luogo in tonneau di rovere, sulle fecce fini per 18 mesi, e il vino è infine imbottigliato senza subire alcuna operazione di chiarifica o filtrazione.

Il vino altoatesino Schiava ‘Hoamet’ di Bergmannhof ha un colore rosso rubino luminoso di buona trasparenza. Il raffinato panorama olfattivo è descritto da profumi fruttati di prugna e ciliegia che si fondono con delicati cenni di bacca di sambuco, nonché con sentori speziati di pepe nero e caffè. La progressione al palato si mostra intensa ma vellutata, di grande freschezza ed equilibrio, con un tannino fine ad anticipare la profonda persistenza aromatica.