L'Eart' di Bergmannhof è un bianco in stile ‘orange’ che racconta la storia di un terreno antico. Si tratta di un blend di vitigni internazionali e locali matura in terracotta e poi rovere, che intesse un profilo spiccatamente territoriale. Al naso frutti maturi si intrecciano con sentori di tabacco e fiori secchi, con cenni affumicati e iodati sul finale, mentre al palato emerge un carattere deciso, minerale e sapido, con tannini fini e setosi. Un orange che promette longevità
Il vino ‘Eart’ è una delle etichette più particolari della cantina altoatesina Bergmannhof, un orange wine lavorato tra anfore di terracotta e vecchi botti di rovere che fa della complessità e struttura i propri tratti salienti. La tradizione di vinificare uve bianche in anfora a contatto con le bucce per mesi è una pratica dalle profonde radici storico-culturali, che ha accompagnato fin dall’inizio il legame tra l’uomo e il vino, come dimostrato da ritrovamenti di antiche anfore georgiane.
Il Bergmannhof ‘Eart’ consta di un assemblaggio di uve Chardonnay, Sauvignon Blanc e Manzoni Bianco, varietà allevate seguendo pratiche agronomiche sostenibili. L’età dei ceppi va dai 10 ai 30 anni e questi sono impiantati su terreni argilloso-calcarei ricchi di ghiaia e scheletro compresi nella zona di San Paolo, frazione del comune di Appiano. A seguito della raccolta manuale, effettuata all’inizio del mese di settembre, i grappoli vengono vinificati tramite fermentazione alcolica spontanea in un’anfora di terracotta, con 4 lunghi mesi di macerazione sulle bucce. La fermentazione malolattica viene svolta e la fase di invecchiamento si realizza sulle fecce fini per 15 mesi in un tonneau di rovere usato. L’imbottigliamento finale viene eseguito escludendo il ricorso a operazioni di filtrazione.
L’orange wine ‘Eart’ di Bergmannhof ha una tonalità giallo dorato dai riflessi ambrati. L’articolato corredo aromatico porta con sé sentori di albicocca matura e piacevoli richiami erbacei di tè nero, combinati a profonde sensazioni di tabacco e a cenni iodati e toni affumicati sul finale. La progressione al palato è tesa, strutturata e di buona profondità, con una pronunciata verve fresco-sapida che si accompagna a un tannino piuttosto pronunciato, elemento che non preclude però alla chiusura scorrevole e succosa.
Giallo dorato con riflessi ambrati
Cenni di albicocca matura, piacevoli aromi erbacei di tè nero, di tabacco e cenni iodati, finale con toni affumicati
Piuttosto tannico ma succoso e scorrevole, di pronunciata freschezza e sapidità, teso e di buona profondità