Pallagrello Bianco 'Privo l'Eretico' Alepa 2021
Alepa

Pallagrello Bianco 'Privo l'Eretico' Alepa 2021

33,30 

Features

Denomination

Terre del Volturno IGT

Tipologia

Alcohol content

14.5 %

Format

75 cl Bottle

Filosofia produttiva

No added sulfites or minimum, Indigenous yeasts, Independent Winegrowners, Orange Wine, Natural

Additional Notes

Contains sulfites

PALLAGRELLO BIANCO 'PRIVO L'ERETICO' ALEPA 2021 DESCRIPTION

Il Pallagrello Bianco “Privo l'Eretico” è un vino bianco estremamente originale e godurioso, nonché una delle migliori espressioni del raro vitigno campano. Quando si parla di Pallagrello si pensa immediatamente al più (ma sempre troppo poco) noto vitigno a bacca rossa tipico del casertano, tendendo a trascurare la sua variante a bacca bianca. Di certo chi non fa questo errore è Paola Riccio, fondatrice della cantina Alepa, che conta 3 ettari nel Casertano coltivati nel massimo rispetto di vigna e ambiente circostante. I filari, che hanno circa 35 anni, sono divisi appunto tra le due varietà di Pallagrello con un piccolo impianto di Cabernet Sauvignon, e coltivati senza sostanze chimiche o di sintesi. Tutte grandi espressioni di territorio, anche se ammettiamo che per questa etichetta abbiamo una sorta di predilezione. Sia perché è buonissimo e sia perché il vitigno è poco considerato. Underdog.

Il vino “Privo l'Eretico” è ottenuto da uve di Pallagrello Bianco in purezza provenienti da un impianto del 1986. Viticoltura non invasiva e raccolta manuale sono il preludio ad una vinificazione attenta ma poco interventista, con fermentazione che avviene rigorosamente in modo spontaneo. Macerazione di 8 giorni sulle bucce e affinamento per 12 mesi tra botti di castagno e vasche d'acciaio inox. Prima dell'imbottigliamento il liquido non viene né filtrato né chiarificato.

L'orange wine “Privo l'Eretico” è splendido già dal colore, misto tra ambra e oro che illumina il calice. Un naso inconsueto e pulsante, ricco ma non barocco, dove si stagliano distintamente l'albicocca disidratata, la cannella, la scorza d'arancia e il miele. Tanto goloso che quasi invoglia a morderlo, e l'assaggio è ovvia conseguenza. Sorso pieno e materico, sempre perfettamente bilanciato tra volume e spinta acido-sapida. Lunga la persistenza, per un'unicum immancabile nelle cantine degli appassionati o semplicemente dei curiosi.